Come ben sappiamo, il tè è un un infuso di Camelia sinensis ed è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. Tutti i tè provengono dalla foglia della stessa pianta (la Camelia sinensis, appunto), mentre le varie tipologie di tè (verde, nero, oolong ecc.) differiscono dal momento della raccolta e dal trattamento riservato alla foglia, ai germogli o agli steli.

Il tè contiene caffeina (anche detta teina), flavonoidi, polifenoli e vitamine del gruppo B in concentrazioni diverse a seconda della tipologia di tè. Ad esempio, in linea di massima, mentre il tè nero è più ricco in caffeina, il tè verde è più ricco di polifenoli.

Quali sono i benefici del tè sull’apparato gastrointestinale?

Tutti i tipi di tè possono dare benefici in caso di diarrea. Prima di tutto, essendo una bevanda, il tè riduce il rischio di disidratazione. Inoltre, il tè ha proprietà antisettiche e aiuta a riequilibrare la flora batterica intestinale. Uno studio cinese ha dimostrato che diverse componenti del tè nero contrubuisce a ridurre la concentrazione dei batteri che solitamente causano la diarrea.

Ma il tè, strano a dirsi, può avere effetti positivi anche sulla stitichezza. Le catechine, presenti soprattutto nel tè verde, hanno infatti un effetto lassativo. È bene tener conto che queste sostanze si degradano velocemente durante l’infusione, quindi è consigliabile un’infusione molto breve per ottenere benefici contro la stitichezza.

Il tè provoca il reflusso gastroesofageo?

Quella che il tè scateni il reflusso è una credenza molto diffusa. In realtà molti studi indicano che il tè non ha alcun ruolo nello sviluppo del reflusso gastroesofageo e altri studi lasciano pensare che il tè, soprattutto quello nero, possa addirittura ridurre il rischio di reflusso.

Dunque, se soffri di reflusso gastroesafageo, non c’è motivo per cui tu debba rinunciare ad una buona tazza di tè.