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Il Vietnam e i suoi tè: origine, geografia, cultivar

te vietnam

Il Vietnam si trova in una posizione geografica ideale per la produzione del tè, nel bel mezzo di quella che potremmo considerare la culla del tè e con un clima favorevole alla coltivazione del tè sia nel nord che nel sud del Paese. Nonostante questo, l’industria del tè vietnamita è piuttosto giovane, pur con una rapida crescita negli ultimi anni.

Storia del tè vietnamita

Per gran parte della sua storia, il Vietnam ha visto un consumo di tè molto limitato, quasi del tutto appannaggio della nobiltà che seguiva le abitudini della nobiltà cinese.

Lo sviluppo dell’industria del tè fu incentivato dai colonizzatori francesi, che alla fine del XIX secolo videro nella coltivazione della Camellia sinensis un’opportunità economica, oltre che un possibile facile approvvigionamento di tè per le sue colonie nordafricane.

L’industria del tè vietnamita arresta la sua crescita e arriva quasi a scomparire nel secondo dopoguerra, quando un conflitto decennale sconvolse il Paese e portò alla creazione di un’economia chiusa e poco basata sulle esportazioni. Solo a partire dalla fine degli anni Ottanta, il Vietnam ha visto crescere nuovamente la propria industria del tè, arrivando a posizionarsi stabilmente tra i 10 Paesi maggiori produttori e maggiori esportatori al mondo.

Un mercato del tè di qualità alle prime armi

In Vietnam, così come in altri Paesi produttori di tè, le associazioni governative e commerciali si concentrano principalmente sul volume di vendite, privilegiando quindi coltivazioni che garantiscano un’alta produttività. Tuttavia, si sta lentamente affermando un mercato del tè vietnamita di alta qualità. Si tratta di un mercato ancora di nicchia, ma che dimostra la maggiore curiosità, da parte di produttori e consumatori, per qualità di tè diverse e più caratterizzanti.

Al momento, i settori da tenere d’occhio sono: il tè verde tradizionale di Tan Cuong, il tè oolong e la varietà prodotta da piante selvatiche di tè.

Tan Cuong

Il tè più conosciuto del Vietnam è senza dubbio il tè verde di Tan Cuong, coltivato nella provincia di Thai Nguyen, nel nord-est del Paese. Si tratta di uno dei due soli è ad aver ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta (IGP) da parte delle autorità locali.

Il tè è  tradizionalmente prodotto dalla cultivar Trung Du in piccole aziende prevalentemente a gestione familiare. Negli ultimi anni, si sta cercando di sostituire progressivamente la cultivar originaria con un’altra a più alto rendimento. La sfida, naturalmente, sta nel riuscire ad aumentare la produzione senza alterare le caratteristiche organolettiche del tè.

Il Tan Cuong presenta un aroma erbaceo, con un sapore leggermente amaro e retrogusto floreale. Si tratta di un tè molto adatto agli amanti dei tè verdi cinesi e giapponesi. Purtroppo, al momento la certificazione dell’indicazione geografica non è molto rigorosa, e non sono rari casi di falsa etichettatura di tè con caratteristiche molto diverse da quello originale.

Tè Oolong

Il boom della produzione vietnamita di tè oolong si è avuto negli anni Novanta, spinto soprattutto da aziende taiwanesi che hanno portato nel Paese know-how, tecnologie e cultivar già ampiamente utilizzati sull’isola di Formosa. Ancora oggi, a parte poche eccezioni, l’oolong vietnamita viene quasi completamente esportato a Taiwan, dove le aziende produttrici locali lo confezionano e lo distribuiscono. Non sono mancate in passato polemiche sulla non corretta etichettatura dei produttori taiwanesi, che non sempre indicano correttamente la presenza di tè vietnamita, vendendolo quindi fraudolentemente come tè oolong taiwanese.

I principali centri per la produzione di tè oolong si trovano nella provincia di Lam Dong (negli altopiani centrali) e nella provincia di Son La e Lang Son, nel nord-ovest e nel nord-est del Paese

Tè selvatici

Il Vietnam è uno dei pochi Paesi al mondo che ospitano vaste distese di piante di tè selvatiche o re-inselvatichite. Il tè prodotto da queste piante viene commercializzato come shan tuyet , che si può tradurre letteralmente come “montagna di neve” per via della peluria argentata che presentano le foglie giovani degli arbusti.

La principale concentrazione di alberi selvatici si trova nel nord-est e nel nord-ovest del Paese.  Nonostante le gravi carenze infrastrutturali di queste aree, l’interesse per i tè selvatici sta crescendo rapidamente negli ultimi anni, con il fondamentale apporto di commercianti cinesi che sembrano apprezzarli particolarmente. È probabile che una parte della produzione venga utilizzato, anche fraudolentemente, per la produzione di Pu’er cinese.

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